Il D.M. 25 febbraio 2016 ruota intorno a:Effluenti di allevamento, acque reflue e digestato .

L’intento è individuare le norme tecniche generali per la disciplina regionale relativa all’utilizzazione agronomica di questi 3 aspetti ambientali. Specifica anche le condizioni in assenza delle quali si applica la disciplina dei rifiuti ed anche eventuali sanzioni penali.

In merito agli Effluenti di allevamento: individua nella tutela igienico-sanitaria e ambientale, nella gestione agronomica e nella valorizzazione energetica le finalità che devono necessariamente guidare le fasi di trattamento e di stoccaggio degli effluenti.

Per quanto riguarda le acque reflue: è prevista la possibilità di utilizzare, sempre a fini agronomici, i reflui idrici contenenti scarti di lavorazione dell’industria casearia, anche se sono necessarie preliminarmente un’ autorizzazione dell’autorità sanitaria competente e una relazione tecnica che attestino l’idoneità delle caratteristiche del terreno interessato.

La novità introdotta riguarda il digestato (cioè residuo del processo di digestione anaerobica): i produttori di digestato, per provare l’idoneità all’utilizzo agronomico, hanno l’obbligo di comprovare l’esistenza di precise caratteristiche tecniche che andranno comunicate periodicamente alle autorità.

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