La valutazione dei rischi: RISCHIO SISMICO nei luoghi di lavoro

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La valutazione dei rischi: RISCHIO SISMICO nei luoghi di lavoro

La vigente normativa in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro richiede ai datori di lavoro di tutte le aziende di effettuare una specifica valutazione anche dei rischi legati ad un potenziale evento sismico.

Infatti l’art. 28 del D.Lgs. 81/2008 e s.m.i. “Testo unico sulla salute e sicurezza sul lavoro” indica la necessità di effettuare una valutazione di tutti i rischi per la salute e la sicurezza, comprendendo evidentemente anche quelli collegati a possibili eventi catastrofici naturali (quali frane, inondazioni, terremoti, ecc.).

Per valutare il rischio sismico risulta necessario accertare innanzitutto che gli edifici che ospitano i luoghi di lavoro o qualunque altra opera e struttura presente nel luogo di lavoro siano stabili e possiedano una solidità che corrisponda al loro tipo d’impiego ed alle caratteristiche ambientali.

E’ quindi indispensabile intervenire per verificare di concerto con costruttore, collaudatore e/o tecnici esterni, se gli edifici ove si collocano i propri insediamenti produttivi siano stati costruiti con caratteristiche atte a garantirne stabilità e resistenza, integrando il Documento di Valutazione Rischi.

Alcune componenti importanti per la valutazione del Rischio Sismico nei luoghi di lavoro sono:

       pericolosità sismica (sismicità): “probabilità che si verifichino terremoti di una data entità, in una data zona ed in un prefissato intervallo di tempo”;

       vulnerabilità sismica: “predisposizione di una costruzione a subire danni per effetto di un sisma di prefissata entità”;

       esposizione: “complesso di beni e attività che possono subire perdite per effetto del sisma”;

       rischio sismico: “misura dei danni attesi in un dato intervallo di tempo, in base al tipo di sismicità, di resistenza delle costruzioni e di antropizzazione (natura, qualità e quantità dei beni esposti). È determinato dalla combinazione della pericolosità (P), della vulnerabilità (V) e dell’esposizione (E)”.

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