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13 Giugno 2023Stop a certificazioni ISO accreditate UKAS per gli appalti europei
Negli appalti pubblici europei i certificati ISO emessi da società britanniche non possono essere più utilizzati in conseguenza della Brexit.
Secondo la quinta sezione del Consiglio di Stato con la sentenza dello scorso 21 aprile scorso non è in discussione l’affidabilità delle certificazioni emesse da organismi ex unionali che, fino a tutto il 2020, erano pienamente riconosciute e che continuano ad esserlo nell’ambito della contrattazione tra privati, quanto piuttosto è dirimente la natura «chiusa» delle certificazioni ISO previste dal codice degli appalti del 2016.
La questione risolta dalla V Sezione, riguardava un appalto in materia aeroportuale per la fornitura del servizio di controllo di accessi e uscite in uno scalo veneto, in cui una società concorrente era in possesso di una certificazione sicurezza delle informazioni ISO 27001 rilasciata da soggetto accreditato presso un ente inglese.
Il Tar Veneto aveva respinto la doglianza, stabilendo che la certificazione di origine UK continua ad aver valore nonostante la Brexit, in quanto l’organismo accreditante è tuttora parte del sistema europeo di regolazione. La questione, poi, è stata così rimessa al parere dell’European Accreditation a cui è stato chiesto se lo status di membro della EA riconosciuto ad UKAS lo renda equiparabile agli organismi di accreditamento nazionale ai sensi e per gli scopi del regolamento (CE) n. 765/2008, e se quindi «le certificazioni ISO così ottenute siano spendibili nelle pubbliche gare».
L’EA, in data 30.01.2023, ha escluso in relazione al primo quesito l’equiparabilità tra soggetti anche se siano stati sottoscritti accordi con altri organismi di accreditamento nazionale dell’EA e ha negato pure la spendibilità del titolo ottenuto da un “semplice membro” dell’EA che non sia anche organismo nazionale.
Pertanto, l’European Accreditation ha ritenuto che le certificazioni ISO rilasciate da Organismi di Certificazione accreditati da UKAS non siano conformi al regolamento n. 765 del 2008.
Infine, il collegio giudicante, nel motivare la propria decisione afferma che “i certificati emessi da enti accreditati da UKAS non hanno più valore nelle procedure di gara per appalti pubblici”.
Molte società che si sono avvalse di certificati ISO emessi da società accreditate da UKAS (l’Ente certificatore inglese) ora non potranno più farlo.
Chiunque sia dotato di questi certificati, dovrà sostituirli con altri emessi da società accreditate da un ente europeo (Accredia per l’Italia, ESYD per la Grecia, DAKKS per la Germania, ecc.) per poter proseguire nei rapporti con le pubbliche amministrazioni che hanno fatto richiesta delle certificazioni richieste.
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